"Rissa Guido Monaco: non può diventare un´occasione di razzismo". Il commento del Coordinamento Nazionale Cittadini Romeni
23-09-2013 09:10 -
Le polemiche seguite ai deprecabili episodi di violenza che hanno visto come protagonisti alcuni cittadini romeni rischiano di gettare una luce sinistra ed ingiusta su tutta la comunità romena; nella sola Toscana vivono circa 110mila romeni, lavorando onestamente in concordia e rispetto con i cittadini italiani.
Crediamo che invitare i cittadini aretini all´autodifesa, come ha fatto Barbara Bennati, assessore comunale alle Politiche dell´educazione e scuola, della famiglia, alla sicurezza e polizia municipale ed al coordinamento dei centri di aggregazione sociale, non sia il miglior modo per affrontare la questione, così come crediamo che sia molto pericoloso invitare i singoli a difendersi contro quell´identificazione subdola e razzista che vorrebbe far coincidere la persona romena con una persona violenta. Apprezziamo invece la rettifica dell´assessore che successivamente alle polemiche ha dichiarato di non essere stata ben compresa, "non sono stata capita bene. La cosa importante è che i commercianti e la gente collaborino con le forze di polizia, mettendo a loro disposizione tutti gli elementi per poter risalire ai responsabili di quanto succede".
Nella mia funzione di Coordinatore Regionale della Toscana per l´associazione Cncri vorrei proporre all´Assessore Bennati un percorso di collaborazione fra enti pubblici ed associazioni romene di rappresentanza. Arezzo è terra di grande tradizione democratica, dove il volontariato da sempre dialoga con le istituzioni e, da sempre, contribuisce a rendere migliori le comunità e i processi di integrazione.
Non possiamo permettere che la nostra comunità venga ingiuriata ma non vogliamo tirarci indietro da nessuna responsabilità. Il punto di vista che propongo è dunque quello di affrontare i problemi sociali, di sicurezza ecc. sempre nell´ottica di una comunità di persone, italiane e straniere, con pari diritti e dignità. Perché questa è la "comunità aretina", un insieme di persone, spesso di origini diverse, che nel territorio vivono, lavorano, hanno figli, diritti e responsabilità.
Invito quindi l´Amministrazione comunale di Arezzo, il Prefetto e tutte le istituzioni coinvolte ad un dialogo costruttivo, basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione sul territorio, nell´interesse dei cittadini tutti. Uniti, possiamo farcela!
Leontin Cojocea Coordinatore Regionale Toscana del Cncri